martedì 21 ottobre 2014

Immigrazione e cittadinanza, Renzi “copia” Fini




di Liberadestra




Cittadinanza ai figli degli stranieri nati in Italia dopo un primo ciclo di studi: un “fatto di civiltà”, afferma Matteo Renzi in queste ore dalle prime pagine dei quotidiani. La proposta, presentata come prodotto dell’ala renziana del Pd (“ne discutevamo da tempo”, afferma orgogliosamente Orfini) in realtà ha ben poco di originale.  Autore della proposta concreta del passaggio dallo ius sanguinis (cittadinanza del bambino è quella dei genitori, indipendentemente da dove nasce) allo ius soli (cittadinanza del bambino è quella del paese dove nasce) seppur “temperato” dal possesso di alcuni requisiti come aver completato un ciclo di studi, è stato Gianfranco Fini nel 2009. Una proposta presentata e discussa pubblicamente in più sedi, a partire dai lavori condotti dall'allora Fondazione Farefuturo presieduta da Fini con la Fondazione ItalianiEuropei di Massimo D’Alema. Una posizione d’avanguardia per l’universo culturale del centro destra di allora, che gridò pubblicamente allo scandalo, accusando Fini di essere diventato di sinistra. Gli stessi che oggi da un lato tacciono (forse perché al governo?) e dall’altro manifestano insieme alla Lega di Salvini al grido “Via gli immigrati dall’Italia”.  Apprendere che “solo” dopo cinque anni, il Governo  recupera idee e proposte politiche altrui, fa ben sperare per il cammino di crescita di un paese. E il fatto che ci  sia la convergenza di opposti schieramenti  proprio su un tema come questo, un paese serio deve considerarlo un segno di maturità e non un “inciucio”.

Però, caro Renzi, la prossima volta, almeno cita la fonte. 

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