giovedì 16 ottobre 2014

Campi: "L'assenza di una vera opposizione è l'incubo di ogni democrazia"



Pubblichiamo qui di seguito alcuni brani tratti dall'editoriale di Alessandro Campi, dal titolo "L'opposizione fantasma e i rischi per il sistema", pubblicato martedì 14 ottobre, su "Il Messaggero".

La qualità di una democrazia è data da molte cose. Le modalità attraverso le quali vengono selezionati i rappresentanti del popolo (per merito e dal basso o per cooptazione dall'alto?). La sua capacità a esprimere governi stabili ed efficienti. Il grado di partecipazione alla vita delle istituzioni garantito ai cittadini. Infine, l'esistenza di un'opposizione parlamentare che funga da stimolo al governo, che lo controlli nei suoi atti e che venga percepita dagli elettori come un'alternativa politicamente credibile.
In Italia, nell'era cosiddetta renziana, esiste un'opposizione politica, oltre quella sociale che per definizione si esprime fuori dalle istituzioni e che non sempre coincide con la prima? La domanda è di quelle che, negli ultimi tempi, ricorre con più frequenza. Si ha come l'impressione, infatti, che il governo attualmente in carica si muova in una sorta di vuoto: in molti lo contestano, ma nessuno è realmente in grado di contrastarlo o condizionarlo nelle sue scelte.
E' un esecutivo, come dice qualcuno, senza alternative, che in democrazia invece dovrebbero esistere sempre (...).
Sulla carta, in realtà, un'opposizione ci sarebbe. I dati in Parlamento dicono che esiste un fronte parlamentare, politicamente significativo e variegato al suo interno, che si oppone nominalmente a Renzi. Ma si tratta, ecco il punto, di un'opposizione spesso di facciata o simbolica (Forza Italia), di un'opposizione soltanto potenziale e drasticamente limitata dalla necessità di governarci insieme (Ncd), di un'opposizione talmente radicale e oltranzista da sfociare nella contestazione non del governo, ma del sistema (Grillo), di un'opposizione ideologica e di nicchia che ha scelto di investire unicamente sul tema della paura derivante dall'immigrazione o dalla crisi economica (Lega - Fratelli d'Italia) (...).
Il pericolo qual è, se questo è lo scenario? Mancando un'opposizione in senso politico parlamentare, perché finta e di facciata o perché radicale e assoluta, tale da non configurare, in ogni caso, un'alternativa plausibile o auspicabile, i cittadini o si alienano definitivamente dalla politica (divenendo, per così dire, oppositori esistenziali dello Stato e delle sue istituzioni) o danno vita a proprie forme di opposizione e dissenso, che per il fatto di essere frammentate e disperse, monotematiche e parziali, non possono che contribuire ancora di più alla frammentazione del tessuto sociale e istituzionale, oltre a risultare anch'esse improduttive a livello generale. Non avere opposizioni cui rendere conto o con le quali fare i conti è il sogno segreto di tutti i capi politici, ma è l'incubo reale di ogni democrazia decidente che aspiri ad una minima normalità.


Redazione

Fonte: Il Messaggero di martedì 14 ottobre 2014; autore: Alessandro Campi

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