mercoledì 15 ottobre 2014

Verso un rating sovrano indipendente?

di Angelo Romano
La Fondazione Bertelsmann fu fondata nel 1977 da ReinhardMohn, l’imprenditore tedesco fondatore del sesto conglomerato di media più grande al mondo, uno dei primi a praticare la partecipazione dei lavoratori agli utili dell’azienda. La fondazione è basata sulla convinzione che il benessere finanziario comporta responsabilità sociale e che la ricchezza materiale porta con sé l'obbligo di aiutare gli altri. Si propone di promuovere il benessere sociale nella società della conoscenza e nel mondo globalizzato. Essa detiene la maggioranza della Bertelsmann SE & Co. KGaA, uno dei colossi mondiali dell’editoria e dell’audiovisivo (tra le sue acquisizioni anche la Ricordi). La Bertelsmann ha finanziato numerosi progetti. Tra questi, nel 2011, l’Incra, la prima agenzia di rating sovrano non-profit, muovendo dalla considerazione che il settore del rating è un quasi monopolio gestito con dubbia trasparenza, in particolare per quanto concerne il rating sovrano (che valuta l’affidabilità degli Stati), da soli tre attori, tutti statunitensi: Moody’s, Standanrd&Poor’s e Ficht. D’intesa con la sua consorella americana, la Bertelsmann Foundation, ha reclutato un pool internazionale di esperti, coordinati da Annette Heuser, e li ha messi al lavoro. Gli esperti hanno integrato agli indicatori tradizionali, ossia i dati macroeconomici, nuove metodologie al fine di ottenere un sistema più completo e trasparente di rating sovrano. Oltre allo sviluppo politico, economico e finanziario, il metodo Incra tiene conto di criteri supplementari, normalmente ignorati, quali la gestione politica (anche delle crisi passate), il tasso di “fuga di cervelli”, il sistema di istruzione, lo sviluppo demografico, lo stato di diritto, la trasparenza, il tasso di corruzione, la coesione sociale, le risorse future, la capacità strategica e quella di adattabilità e implementazione delle decisioni. Sono stati pubblicati i primi rapporti che riguardano Germania, Francia, Italia, Giappone e Brasile. Le copertine di tali rapporti riassumono, in un articolato diagramma, la valutazione per ciascun Paese (vedi foto). Auspicio della Fondazione è che il G20, che ha già nella sua agenda il tema di un’Agenzia di regolamentazione, possa decidere di implementare la sua proposta, adottandola quale base e modello per lo sviluppo di un’Agenzia internazionale, senza scopo di lucro e indipendente. Ciò anche al fine di ridurre la vulnerabilità globale di fronte a nuove crisi finanziarie. D’altro canto i declassamenti degli Stati li pagano i contribuenti sotto forma di maggiori interessi sul debito, per questo appare molto opportuno che chi esprime le valutazioni sia indenne da qualunque sospetto connesso al lucro e da qualunque comportamento ambiguo, come riscontrato nella crisi del 2008.

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