mercoledì 15 ottobre 2014

Veneto, le pagliacciate indipendentiste generano mostriciattoli

di Aldo Di Lello
Hanno costruito una sorta di blindato ricavato da un trattore. Un po' viene da ridere. Però non si sa mai. I carabinieri dei Ros hanno arrestato 24 "indipendentisti" veneti con l'accusa di terrorismo e di aver messo in atto "varie iniziative, anche violente". Che cosa si proponessero quei "serenissimi", con in mezzo il non più giovanissimo ex parlamentare Franco Rocchetta, non è chiaro. Probabilmente un'altra azione dimostrativa in piazza San Marco, come quella tentata nel '96 da altri "ardimentosi" con la testa un po' balzana. Però stavolta sono indagate 51 persone. E' probabile che al magistrato, nel firmare il mandato di cattura, sarà scappata qualche risata. Ma se una Procura s'è mossa ci saranno pur dei motivi. I "referendum" pagliacciata, come quello che s'è svolto nei giorni scorsi in Veneto, stanno producendo mostri. Per l'esattezza mostriciattoli un po' carnevaleschi. Ma non ci si può limitare allo scherno. Perché comunque questa vicenda è la spia di un malessere. Mai come in questo momento, dalla politica dovrebbero arrivare messaggi di responsabilità. Purtroppo non sempre è così. L'esasperazione e l'estremismo sono alimentati da troppe parole incendiarie. E' ad esempio sconcertante quanto dichiarato a caldo dal segretario della Lega Nord Matteo Salvini dopo l'arresto del gruppo di Rocchetta: "Lo Stato libera i delinquenti e arresta gli indipendentisti". Sono parole di assoluta irresponsabilità: per racimolare qualche voto in più alle elezioni europee, il leader del Carroccio non esita a gettare ulteriore benzina sul fuoco, trasformando in "eroi" un gruppo di esaltati . Ma, oltre alla disastrogena demagogia leghista, i "mostriciattoli" indipendentisti sono anche il risultato di anni di iperboli propagandistiche, di "golpe" paventati, di complotti e congiure continuamente evocati. Anni di "guerre" simboliche (e grottesche) che producono danni nelle menti più labili.

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