mercoledì 15 ottobre 2014

Destra repubblicana come risposta al disagio europeo

di Giuseppe Farese
Condivido pienamente l’opinione espressa dal Presidente Fini in un articolo scritto per Liberadestra all’indomani del primo turno delle elezioni amministrative francesi: il recente successo elettorale del Front National in Francia non è esportabile in altri Paesi europei e meno che mai nel nostro. Le differenze storico politiche tra Francia e Italia appaiono così profonde e sostanziali da impedire l’avanzata, anche da noi, di un partito che si richiami al Front National. Tra queste, ricorda Gianfranco Fini, vi è sicuramente l’alterità del partito di Marine le Pen rispetto al Partito socialista e alla destra dell’Ump. Il sistema politico francese, caratterizzato da un bipolarismo radicato e da un’alternanza al governo ben rodata, ha creato spazio, infatti, per una forza che si è da sempre dichiarata fortemente alternativa ai due partiti tradizionali. E’ innegabile, altresì, che i contenuti di una destra repubblicana, gli stessi che il fermento ideale di Liberadestra sta cercando di risvegliare nel nostro Paese, sono lontani anni luce da quelli espressi dal Front National e dalle forze che ad esso intendono richiamarsi. Non ci può essere, infatti, assonanza ma neanche dialogo con chi propugna l’uscita dall’euro o rifiuta a priori il confronto su temi che inevitabilmente devono formare il bagaglio programmatico di una destra che voglia dirsi moderna. Penso ai diritti civili, all’ambiente e alle politiche per gli immigrati. Se è evidente, allora, che non vi è possibilità, per una destra repubblicana, di dialogare con cotante forze politiche, è altrettanto vero che appare necessario, per la stessa, ascoltare le richieste, il disagio e lo smarrimento che provengono dall’elettorato che si rifugia nel voto di protesta o nell’astensionismo. Ho letto con interesse, nei giorni successivi al voto amministrativo francese, un bel reportage dal Nord della Francia(dove il Front National ha fatto il pieno di voti) a firma di Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera. Raccontava di luoghi in cui la chiusura delle aziende fa aumentare a dismisura la disoccupazione rendendo ancor più forte il disagio sociale, soprattutto tra i giovani. Di centri cittadini che perdono lentamente la propria identità a causa della chiusura di librerie e piccole attività commerciali e in cui regna, soprattutto nelle ore serali, un silenzio irreale. L’inchiesta di Cazzullo mi ha riportato alla realtà italiana che vive identiche problematiche di disgregazione sociale e smarrimento identitario, laddove i centri storici delle nostre città perdono ogni giorno un pezzo della loro storia culturale e commerciale. Chiudono, anche da noi, le librerie e i piccoli cinema cittadini e tra i giovani, perlopiù disoccupati, si diffondono dipendenze patologiche come alcolismo e droga. Una recente inchiesta del Corriere del Mezzogiorno(inserto campano dell Corriere della Sera) ha portato alla luce il triste fenomeno dell’alcolismo tra le fasce più giovani della popolazione napoletana. Con molta probabilità le prossime elezioni europee faranno registrare, anche in Italia, un forte astensionismo ed un voto di protesta che si canalizzerà verso i partiti più marcatamente anti-euro. Immediatamente dopo la tornata elettorale, però, anche a destra sarà il tempo di analizzare il quadro politico e provare a tirare alcune conclusioni. Si potrà forse aprire, allora, uno spiraglio per ridare fiato alle idee ed ai contenuti di una destra repubblicana ed europea che sembra ben radicata nella coscienza di una parte del Paese ma che fatica a trovare degna rappresentanza elettorale. Per fare fronte, proprio da destra, al dramma del lavoro, al crescente disagio sociale e all’affievolirsi dello spirito identitario.

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